“Sentirsi italiano che polacco mi ha indotto a scrivere questo libro”.
Ecco la motivazione di uno scritto molto documentato ma anche ricco di partecipazione e passione. L’autore scavando nel passato della propria famiglia ricostruisce avvenimenti privati e pubblici che disegnano un’Europa provata dalla guerra e dalle ideologie. Il racconto si concentra sull’epopea di circa 110.000 soldati polacchi, tutti ex prigionieri dei gulag sovietici, schierati a fianco delle truppe alleate; una vicenda che comincia in Polonia passa per la Siberia, il Kazakistan, l’Uzbechistan, l’Iran, l’Iraq, la Siria, la Palestina, l’Egitto e si conclude in Italia dove i sodati Polacchi espugnano Montecassino, liberano Ancona entrano liberatori a Bologna. Non è solo una storia militare, è soprattutto una storia di legami spezzati di uomini, donne e bambini costretti a vivere lontani dalla propria terra.